vago tra cantieri di ruderi futuri
che nel breve tornare di giorni
bramano condomìni ovunque
come inganni
divellere continuo e scavare scavare
per ergere tremuli tramezzi e per dividere
il perenne movimento passo dopo passo
interminabile ribollire del fluire umano
prima che si riversi nel bacino di luci.
pietra su pietra
nel domenicale riposo
muore la vita
e i gatti a prendere il sole
tra nugoli di lamiere colorate
giacciono ignari
nella cattedrale del tempo inutile
che resta alle bande roventi
di ruggine